L’interprete di conferenza e l’arte della traduzione orale

Interprete di conferenza: chi dà voce a racconti ed avventure

“Parole, parole, parole…” cantava la grande Mina nel 1972. Non ero nemmeno nata, non ci saremmo probabilmente mai conosciute, ma sembra che la tigre di Cremona sapesse già che nella mia vita ne avrei dette molte … e non solo mie. Che di predisposizione, destino o piani astrali si trattasse, infatti, in cuor mio ho sempre saputo che, nonostante i dubbi e le insicurezze, sarei diventata un’interprete di conferenza. 

Si sente spesso parlare di questa professione, ma poche volte ciò che si racconta è preciso e corretto. Sembra sempre, infatti, anche se molto inspiegabilmente, che attorno a questa figura aleggi un non so che di misterioso. Penso, quindi, che prima di addentrarmi in qualsiasi altro discorso, sia opportuno da parte mia fare un po’ di chiarezza:

L’interprete di conferenza è un/a professionista che, grazie alla conoscenza di almeno un’altra lingua oltre alla propria e all’utilizzo di specifiche tecniche di interpretazione, traduce oralmente ciò che sente da una lingua di partenza ad una di arrivo, rendendo possibile la comunicazione tra persone che altrimenti non si capirebbero.

È proprio “traduce oralmente” l’espressione chiave per capire davvero che cosa facciamo e perché, seppur non offendendoci, non amiamo molto essere chiamati “traduttori”. Sebbene anche a noi capiti spesso di occuparcene, infatti, anziché tradurre testi scritti circondati da dizionari, computer, carta e penna, la nostra arma più potente è la voce. Quando un interprete di conferenza si mette all’opera, infatti, in prima fila o dietro le quinte a seconda dei casi e delle necessità, non fa che prestare la propria voce all’oratore o all’oratrice di turno che, in sua assenza altrimenti, non riuscirebbe a farsi capire dal pubblico a cui si rivolge.

Interprete di conferenza: lavorare a fianco di chi vive raccontando storie

Si chiama “traduzione orale” il campo minato in cui si muove l’interprete di conferenza cercando sempre di tenere a bada distrazioni ed emotività. È lavorare, però, con chi riconosce nel raccontare storie la propria missione di vita e, di conseguenza, trascorre il proprio tempo mettendo per iscritto quelle stesse parole che mi affascina e mi appassiona. 

Sto parlando di autori e scrittori: entrare nel loro mondo, camminare al loro fianco, carpirne pensieri ed intenzioni e prestare loro la mia voce affinché possano condividere i loro libri con il resto del mondo va ben oltre la mera traduzione ed è molto più di un semplice lavoro. È quella che si definisce una vera e propria avventura!

È, quindi, quello dell’editoria il settore in cui mi muovo con maggior frequenza da qualche anno a questa parte e in cui utilizzo la modalità di interpretazione con cui ogni interprete di conferenza instaura un rapporto di amore e odio, ovvero la consecutiva. Tra le tecniche più economiche ma anche tra le più insidiose poiché implica la tanto temuta “presa di note”, l’interpretazione consecutiva consiste nel prendere appunti mentre l’oratore/oratrice parla e nel restituire poi il suo messaggio nella lingua di arrivo ad intervalli di 5/10 minuti.

La complicità con gli autori stessi e, nei casi più fortunati, anche con chi modera gli incontri favorisce, senza dubbio, la buona riuscita del lavoro. Si riesce, infatti, ad instaurare un meccanismo tale per cui, tra cenni e sguardi, la lunghezza delle risposte dell’autore si sposa perfettamente con le necessità dell’interprete che, a sua volta, con la restituzione del messaggio al pubblico scandisce adeguatamente il tempo senza dilungarsi eccessivamente. L’intesa che si crea rende, inoltre, gli eventi più fluidi e meno macchinosi come in una perfetta partita di ping pong in cui la pallina continua a rimbalzare da una parte all’altra del tavolo in uno scambio regolare e quasi musicale di battute.

Se anche tu pensi che nel mondo le storie da raccontare siano ancora troppo poche…contattami!

Amo i racconti e credo da sempre che la narrazione abbia un potere straordinario. Se lavori in una casa editrice o in una libreria, se sei tra gli organizzatori/le organizzatrici di un festival letterario oppure ti occupi di eventi culturali che vedono il coinvolgimento di autori o artisti stranieri, scrivimi a info@jessicazucca.it.

Capirò, in base a ciò di cui hai bisogno, come posso esserti d’aiuto e in che modo posso soddisfare le tue esigenze. Seguimi anche su Facebook a su Instagram dove potrai scoprire ciò che faccio e vedere che quello dell’editoria non è l’unico settore in cui sono attiva come interprete di conferenza.