Festivaletteratura a Mantova tra parole, libri ed autori
Il filo blu, che si muove veloce tra piazze ed antichi palazzi, percorre l’intera città dei Gonzaga dal 1997, avvolgendola ogni anno in una vera e propria atmosfera di festa.
Per chi non lo conoscesse, Festivaletteratura è l’appuntamento culturale che ormai da anni segna la fine della torrida estate mantovana e consegna ai suoi cittadini le chiavi di un autunno altrettanto ricco di iniziative ed appuntamenti.
Festivaletteratura non si esaurisce, infatti, in sole cinque giornate, ma offre al proprio pubblico la possibilità di assistere ad incontri, spettacoli e reading nel corso dell’intero anno perché, come si legge anche nel libro “La biblioteca di parigi” di Janet Skeslien Charles “Nessuno può far tacere i libri”. Di certo, nessuno riesce ad accantonarli nonostante il concludersi dell’evento settembrino.
Va detto, altresì, che, nato dal desiderio di un gruppo di cittadini amanti della buona letteratura, il Festival non è più soltanto un gioiello di cui la comunità mantovana, che lo protegge e difende con certa gelosia, è particolarmente orgogliosa, ma si è anche trasformato in un vero e proprio punto di riferimento per tutte le Arti sia a livello nazionale che internazionale.
Giocare in casa: il mio Festivaletteratura
Ho preso parte anch’io a questo Festival in movimento che, giunto alla sua XXVII edizione, ha scelto come terreno di sfida la necessità di “trovare le parole”. Come interprete capisco benissimo quanto possa essere difficile scegliere quelle giuste, assegnare il nome più adeguato a cose, persone e situazioni e trovare il senso corretto da attribuire a frasi o espressioni, sforzandomi di ricreare tra autore e lettore proprio il dialogo che il primo aveva pensato di instaurare con il secondo nella sua lingua originale.
In questa edizione 2023, ho letto la nostra realtà attraverso narrazioni e linguaggi molto diversi tra loro: ho riflettuto insieme a James Bridle sul concetto di intelligenza (ancora troppo antropocentrica), sull’esistenza di altre forme di intelligenza e sulla necessità di collaborare con loro per sopravvivere e salvare il nostro pianeta; con Guadalupe Nettel ho, invece, ragionato sul concetto di maternità, sull’importanza della lotta femminista e su quanto siano proprio i nostri difetti e le nostre imperfezioni a renderci persone uniche. Cambiando poi completamente i miei interlocutori, ho viaggiato nel tempo e nello spazio grazie alle illustrazioni di Aina Bestard e ai suoi libri interattivi per bambini.
Prestare la mia voce ad autori ed autrici provenienti da diversi paesi e appartenenti ai settori più svariati è sempre un’esperienza estremamente stimolante ed arricchente. Essere parte integrante di una realtà così vivace come Festivaletteratura, farlo sentendomi a casa e sapere di poter mettere al servizio della mia città le mie competenze si rivela sempre un grande regalo.
Sulla scia del filo blu…
Sarà la fine dell’estate, il ritorno sui banchi di scuola o l’arrivo di tutti i progetti e gli impegni rimandati alla fine delle vacanze, ma ogni anno è come se settembre fosse lì pronto ad aspettarmi per un nuovo inizio e Festivaletteratura fosse il perfetto trampolino di lancio da cui accoglierlo. Amo le storie, le parole e il potere della narrazione e mi affascina l’idea di poter vivere un prolungamento di questo amato Festival seguendo il suo filo blu verso altri eventi.
Se anche tu ti muovi in questo settore, collabori con librerie o festival o lavori in una casa editrice, contattami qui info@jessicazucca.it oppure sui miei canali social (Facebook e Instagram). Sarà un piacere per me fare due chiacchiere e poterti essere d’aiuto in nuovi progetti.